Abbiamo accennato spesso al momento non particolarmente favorevole per il mercato del lavoro in Italia. Unioncamere e Anpal parlano di circa 24.000 assunzioni in meno per la corrente stagione invernale rispetto a quella del 2021-2022, e per oltre il 45% delle posizioni ricercate si fa fatica a trovare una risorsa compatibile. Parte del motivo è riconducibile alla carenza di profili qualificati nelle discipline Stem (Science, Technology, Engineering e Mathematics) e non aiuta la quasi totale mancanza di dialogo fra sistema scolastico e mondo del lavoro.
In questo scenario, è evidente che le politiche attive del lavoro costituiscano uno strumento fondamentale per le istituzioni al fine di risollevare il mercato del lavoro italiano. Ne parla anche Alessandra Servidori, docente di politiche del lavoro, in un intervento su Start Magazine, in cui si evidenzia la necessità di agevolare le politiche attive e aggiornare i sistemi di welfare per rilanciare un mercato del lavoro duramente colpito dagli effetti della pandemia e del conseguente stravolgimento del sistema economico e sociale del Paese.
Una (quasi) immediata conseguenza dell’emergenza sanitaria è stata proprio incrementare le risorse finanziarie pubbliche destinate alle politiche passive del lavoro: mai prima di allora si è fatto tanto in termini di integrazioni salariali e indennità di disoccupazione, per citare alcune agevolazioni. Il risvolto negativo di questo tipo di assistenzialismo, secondo Servidori, è che le agevolazioni intraprese siano state attuate a scapito delle politiche attive e dei Centri per l’impiego, che senza le giuste risorse non sono in grado di performare in modo efficace. I servizi che veramente possono fare la differenza in termini di occupazione, come Centri per l’impiego, Agenzie per il lavoro, programmi di formazione professionale, ma anche incentivi alle assunzioni, sono stati in molti casi attenuati, se non addirittura sospesi, aggravando una situazione che si presentava già problematica.
Le iniziative relative alle politiche attive del lavoro non hanno come unico scopo promuovere l’occupazione e l’inserimento lavorativo, ma rappresentano anche un importante punto di forza per le Agenzie per il lavoro, poiché volte a sostenere i processi di allocazione e riallocazione della forza lavoro.
Ciò che noi di Labor Spa ci auguriamo per il futuro delle politiche attive, così come auspica anche Servidori, è che i servizi per l’impiego diventino punti di riferimento non solo per lavori a bassa specializzazione e a basso reddito, ma anche per lavori specializzati in settori innovativi.
Labor Spa nel corso degli anni ha ampliato molto il proprio campo operativo: oggi possiamo affermare con orgoglio che selezioniamo candidati e gestiamo dipendenti in un range di seniority molto ampio per aziende appartenenti ad ambiti lavorativi molto diversi fra loro. Settore industriale, logistico, impiegatizio, informatico, turistico, ristorazione e retail sono solo alcuni degli ambiti su cui ci muoviamo oggi.
Le Agenzie per il lavoro come Labor Spa costituiscono il principale punto di accesso a tutte le informazioni che riguardano le politiche attive del lavoro. Se stai cercando un impiego e desideri conoscere in modo approfondito tutti i modi in cui puoi usufruire dei servizi di politica attiva, come orientamento e formazione professionale, puoi contattare la filiale Labor più vicina a te per fissare un colloquio. Discuteremo insieme tutte le opportunità che potrai sfruttare per trovare lavoro.
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